A favore dei medici ex-specializzandi, è ormai da tempo al centro dell’attenzione del Parlamento l’argomento rivalutazione monetaria ed interessi compensativi. Sull’argomento è intervenuto il senatore Nazario Pagano, Vice-Presidente della 1° Commissione permanente Affari Costituzionali, il quale, in sintesi, riconosce nel PNRR non solo un’occasione di riorganizzazione e potenziamento della Sanità Pubblica, ma anche l’opportunità di chiudere definitivamente la questione “medici ex-specializzandi” trovando quelle coperture finanziare necessarie all’approvazione dei Disegni di Legge del Senato n.780, n.1802 e n.1803.
Interrogato sulla questione il Senatore infatti afferma:
“Questo è un tema sul quale l’Italia di certo non ha fatto una bella figura di fronte agli altri paesi dell’Unione Europea, siamo stati più volte sanzionati perché non abbiamo trattato i nostri ex specializzandi sottopagati rispetto ai loro colleghi degli altri paesi dell’UE. Ora dopo la Corte di Giustizia Europea anche il Parlamento europeo ha preso una posizione e pare che adesso anche il Parlamento italiano debba assolutamente rispondere. È opportuno che la politica e le istituzioni si facciano carico di un’esigenza e facciano capire che l’Italia rispetto a questo provvedimento non sia un paese di serie B, visto che siamo uno dei paesi fondatori dell’UE”.
Sulle recenti novità contenute nelle pronunce di Corte Ue e Commissione europea, sulla scelta della Corte di Cassazione di riportare le cause in pubblica udienza e su cosa, quindi, cambierà per i medici con un ricorso in essere, il senatore afferma che:
“Cosa cambierà per i medici dipende da quello che noi parlamentari riusciremo a fare, a come il governo Draghi si vuole posizionare in merito a questo tema. Il fatto che la Cassazione si apra ad un problema è secondario rispetto al fatto che il Parlamento europeo ci pone dinnanzi a due questioni: quella della prescrizione e quella degli interessi e della svalutazione monetaria che sono andati via via maturando e non venivano tenuti in considerazione dalla giustizia civile. È evidente che questi due temi adesso vengano riproposti, una novità di cui i nostri parlamentari devono prendere conto, affrontare e risolvere”.
E’ importante ricordare che attualmente l’argomento è oggetto di ben tre Disegni di Legge: n. 780 del 7 settembre 2018, n.1802 e n.1803 entrambi dell’8 maggio 2020.
L’oggetto è rappresentato dalle disposizioni relative alla corresponsione di borse di studio ai medici specializzandi ammessi alle scuole di specializzazione dall’anno accademico 1978/1979, e specializzati dall’anno accademico 1982/ 1983 all’anno accademico 1991/1992, che hanno presentato domanda giudiziale per il riconoscimento retroattivo della remunerazione o per il risarcimento del danno.
I D.D.L. sanciscono che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca corrisponda, per tutta la durata del corso di specializzazione, a titolo forfettario, una remunerazione annua onnicomprensiva di importo pari a 7.000 euro (8.000 euro per il D.D.L. n.780) , oltre la rivalutazione monetaria decorrente dall’8 agosto 1991 alla data di entrata in vigore della presente legge, nonché gli interessi compensativi al tasso legale medio tempore maturati sulle somme rivalutate anno per anno.
Prolegal continuerà quindi a difendere il diritto di tutti i Medici e, a breve, presenterà 2 nuovi ricorsi collettivi sia per i medici iscritti alle scuole di specializzazione dal ’78 al ’91, che per quelli iscritti dal ’91 al 2006. Ribadendo quanto sia determinante avere un ricorso in essere anche per poter beneficiare dei risarcimenti in caso di conversione del D.D.L. in legge.
Per qualunque informazione i nostri Consulenti sapranno indicarvi la miglior strada in base alla vostra personale situazione.